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I comportamenti violenti vanno trattati per il recupero della genitorialità funzionale all'interesse del figlio. Tribunale di Genova, 1 dicembre 2016

Mercoledì, 12 Aprile 2017
Giurisprudenza | Diritto penale della famiglia | Merito Sezione Ondif di Genova
Tribunale di Genova, decreto 1 dicembre 2016 per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

A fronte dei denunciati maltrattamenti in famiglia il Tribunale disponeva l'affido ai servizi del minore e la sua collocazione unitamente alla madre in struttura madre-figlio, disponendo interventi di sostegno psicologico a favore del bambino, della madre e interventi di supporto alla genitorialità in favore del padre, licenziando altresì consulenza tecnica.
Dalla perizia emergeva uno stato emotivo del minore estremamente allarmante: sintomi del disturbo post-traumatico da stress e stato depressivo.
Emergeva anche la fragilità della madre che, all'interno dell'ambiente familiare, a causa della sua passività, aveva prorogato il malessere del bambino.
Pur in assenza di conclamate psicopatologie nel padre, la responsabilità dei maltrattamenti è a lui attribuibile, dovendo distinguersi il piano personologico da quello comportamentale.
Il Tribunale pertanto onerava i servizi di predisporre un affido educativo con una figura maschile in grado di aiutare il bambino a recuperare fiducia in un maschile buono.
Allorché la situazione psicologica del minore lo consentirà si potranno avviare incontri padre-figlio perché anche l'assenza del padre arreca pregiudizio al figlio: dopo circa 6 mesi i servizi faranno il punto con i terapeuti del bambino e del padre per valutare se si possano iniziare gli incontri protetti.

autore: Fossati Cesare