inserisci una o più parole da cercare nel sito
ricerca avanzata - azzera

Guerra alle donne. Partigiane, vittime di stupro, «amanti del nemico» 1940-45, Ed. Einaudi, di Michela Ponzani

Anche l'Osservatorio vuole ricordare il 25 aprile ricordando le donne che hanno fatto con coraggio il nostro Paese restutuendoci la libertà perduta.

Guerra alle donne. Partigiane, vittime di stupro, «amanti del nemico» 1940-45, Ed. Einaudi di Michela Ponzani



Dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945. Tanto è durata la Resistenza che è stata fatta anche dalle donne. Molte dimenticate. Ma che hanno affiancato i partigiani, soccorso fuggiaschi e perseguitati e curato i feriti.
Quella della Resistenza è stata una storia popolata dalle donne che hanno sfidato la furia e le armi degli occupanti tedeschi.
Il loro ruolo principale era quello delle staffette, altre svolgevano attività di propaganda anti-nazista, come la giornalista Miriam Mafai, mentre le donne che hanno partecipato direttamente alla lotta armata venivano osteggiate dalle stesse brigate partigiane a cui appartenevano perché riconoscere alle donne la possibilità di esercitare la violenza armata avrebbe significato riconoscere un’uguaglianza di genere.
Quante furono? L'Associazione nazionale partigiani d'Italia riferisce di 70.000 attiviste organizzate nei Gruppi di difesa della donna e di 35.000 combattenti, ma la storia ufficiale della resistenza italiana le ha iniziate a ricordare solo di recente. “Dopo la fine della guerra, direi a partire dal 1948, c’è stato una specie di silenzio generale sulla resistenza femminile”, afferma la storica Simona Lunadei.
Il libro di Michela Ponzani è costruito su numerose testimonianze ricavate dal Fondo Rai (costituito dalle trascrizioni di una serie di interviste compiute ai civili attorno al 1990, in occasione di una trasmissione di Rai3) e dall’Archivio della Memoria delle donne, custodito presso il Dipartimento di Discipline storiche dell’Università di Bologna, che raccoglie le testimonianze di diverse donne partigiane.
Ecco. Le testimonianza. Fra le più dolorose e anche taciute quello degli stupri subiti dalle donne che è il cuore di questo libro..
Perché le guerre, tutte le guerre, anche adesso, si consumano sul corpo delle donne
Michela Ponzani riporta la testimonianza di una donna sfollata tra le colline attorno a Marzabotto, prima della strage del settembre-ottobre 1944. Rimasta sola (il marito è deportato in Germania), la donna viene stuprata ripetutamente dai tedeschi. Ecco le sue parole: “Mio cognato mi implorava che andassi su perché se no li uccidevano tutti […] arrivò in casa anche il prete che diceva: «fatti coraggio, fatti coraggio». […] Poi il prete, ’sto padre continuava che li voleva convincere in tanti modi, che poi non capivano niente, e all’ultimo gli dissero : «padre, vuol morire assieme a tutti gli altri o vuol tornare da dov’è venuto?». Lui stette lì un po’, a pensare e poi… prima di andare via mi disse: «mettiti nelle mani di Dio». Ma io non ero nelle mani di Dio, ero nelle mani… non so neanche come definirli. E poi mi buttarono su come a buttare su una cosa, su per una scala che andava su nella camera. E fui di quella storia lì fino a sera. Poi andavano e venivano, non so se erano 5 o 6, quanti erano. […] Degli schiaffi, degli sputi… preferivo in quel momento lì mi avessero uccisa…”
Questa è stata la Resistenza delle donne.
Valeria Cianciolo

autore: Cianciolo Valeria