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Manuale del processo familiare e minorile, di Romolo Donzelli

Un manuale tutt’altro che convenzionale, una vera rivoluzione nella materia.

In più, godibilissimo, quindi una rarità.

Le nuove norme del processo familiare e minorile sono davvero in grado di mettere al centro la tutela del minore? Il legislatore ha certamente profuso un grande sforzo in questa direzione.

Quindi sì, le norme appena varate possono costituire una formidabile leva per mettere al centro il minore, purché chi è chiamato ad utilizzarle – i cd. addetti ai lavori – sappiano farne un buon uso.

E sempre che gli utilizzatori non si facciano condizionare da chi il processo intende usarlo come arma per rendere sempiterno il conflitto.

Nonostante la complessa struttura e articolazione del nuovo titolo IV-bis, è possibile rinvenire un modello uniforme, pur con tutte le sue eccezioni, prima fra tutte l’aver conservato il rito camerale per una nutrita serie di procedure e aver escluso le procedure di adozione, il cui discrimine rispetto ai giudizi de responsabilitate risulta piuttosto incerto.

Tante le figure chiamate ad operare al capezzale del minore, ciò che rende per nulla semplice operare dei distinguo e chiarire l’esatto ruolo assegnato ad ognuna di esse.

Nonostante tutto, nel disegno del legislatore è possibile vedere un fondamentale contributo al fine di conseguire l’auspicata conquista del riconoscimento dei diritti del minore.

Non più quindi figli di un Dio minore, ma protagonisti della scena processuale, titolari di posizioni giuridiche finalmente di serie A.

Si può quindi affermare che la tutela effettiva del soggetto vulnerabile - e in primis del minore – costituisce il vero obiettivo della riforma.
Conseguirlo dipende ancora da noi.

autore: Fossati Cesare