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Circonvenzione di incapace e persona sordomuta - Tribunale Nola, sent.16 gennaio 2024 n. 1835

Lunedì, 22 Aprile 2024
Giurisprudenza | Merito | Diritto penale della famiglia Sezione Ondif di Nola
Tribunale Nola, sentenza 16 gennaio 2024 n. 1835 – Giudice Piscitelli per visualizzare l'allegato è necessario autenticarsi

Se il fratello della parte offesa, sordomuto dalla nascita e titolare di un conto corrente a lui intestato su cui confluiva la pensione di invalidità, induce il soggetto passivo a compiere atti di disposizione che si rivelino a lui pregiudizievoli, si configura il reato di circonvenzione di incapaci descritto dall’art. 643 codice penale.
Nel reato di circonvenzione di incapace, la prova della condotta induttiva può essere tratta anche da elementi indiziari e prove logiche, avendo riguardo alla natura dell'atto, all'oggettivo pregiudizio da esso derivante e ad ogni altro accadimento connesso al suo compimento. Per quanto riguarda il dolo, esso implica - come coscienza e volontà del fatto tipico - la consapevolezza da parte dell'agente della condizione di minorità, infermità o deficienza psichica del soggetto passivo, nonché l'intenzione di strumentalizzarla.
L'analisi delle movimentazioni bancarie del conto corrente intestato alla p.o., acquisite agli atti del procedimento, hanno dimostrato con chiara evidenza che lo stesso aveva subito un pregiudizio patrimoniale di rilevante entità, avendo il fratello sottratto tutti i suoi risparmi.

 
Diritto penale - Circonvenzione di incapaci - Incapace sordomuto – Rif. Leg. art. 643 cod. pen.

autore: Cianciolo Valeria